
Fonte foto: Il Giornale dei Tifosi
Oggi ai nostri microfoni c’è Lorenzo, 34 anni, tifoso dell’Inter dalla nascita, milanese ma ora trasferito a Bologna. Ci ha raccontato cosa pensa del nuovo allenatore, chi prenderebbe sul mercato, e quel momento in cui ha davvero pensato di mollare tutto.
Iniziamo con le domande:
1. Cosa ne pensi dell’arrivo di Mister Chivu all’Inter? Avresti preferito un altro allenatore?
Onestamente non me l’aspettavo. Chivu è un nome che ha dentro tanto Inter, ma anche tanta incertezza. Non ha molta esperienza da allenatore in Serie A e sappiamo quanto sia difficile tenere lo spogliatoio qui. Però mi piace l’idea di un allenatore che conosce il club e ha già cresciuto i nostri giovani. Se proprio dovevamo rischiare, meglio lui che un nome bollito o solo da curriculum.
2. In che posizione in classifica si posizionerà l’Inter?
Dico secondo posto, con la speranza di restare in corsa per il titolo fino alla fine. La rosa non è inferiore a nessuno, ma il cambio in panchina può pesare. Credo che Juventus e Milan partiranno forti, e poi c’è il Napoli che è veramente forte, noi dobbiamo reggere l’urto iniziale. Se a marzo siamo lì, poi l’Inter diventa una macchina da guerra. Come sempre, tutto dipende dalla testa…
3. Se tu fossi Marotta, chi acquisteresti?
Un vice Lautaro vero, non un riempitivo. E poi un centrocampista con leadership, uno che sappia fare la differenza anche senza palla. Mi sarebbe piaciuto Konè della Roma, ma dubito lo vendano. Il sogno rimane Ederson dell’Atalanta. In attacco spero ancora in un nome importante: a me piace tantissimo Lookman, visto il rapporto traballante con l’Atalanta può essere un affare. Oppure Kolo Mauni se la Juventus non dovesse riuscire a comprarlo. In Champions hai bisogno di gol anche dalla panchina.
4. Hai mai pensato “questa volta smetto di seguirli”? Quando?
Sì, dopo Inter–Sassuolo 1–2, qualche anno fa. Una partita folle, piena di errori. Mi dissi: basta. Poi la settimana dopo ero di nuovo davanti alla TV a gridare… Inter è una malattia, una malattia bella.
Grazie a Lorenzo per aver condiviso con noi il suo punto di vista sincero e appassionato. Le voci dei tifosi sono il cuore del calcio, e raccontarle ci ricorda perché questo sport è molto più di 90 minuti. Alla prossima “Voce ai Tifosi”!
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